Stop agli impianti a biomassa inferiori alle 3 stelle nei Comuni sotto i 200 m. s.l.m.

La Legge regionale Toscana 2 agosto 2021, n. 26 (Ulteriori misure urgenti per il conseguimento dei valori limite giornalieri per il materiale particolato PM10, previsti dal decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, di attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente. Modifiche alla l.r. 74/2019) ha introdotto il divieto di utilizzo dal 1 novembre al 31 marzo di ogni anno, nei comuni di Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano, appartenenti all’area di superamento della “Piana Lucchese” dei generatori di calore alimentati a biomasse legnose con classe di prestazione emissiva inferiore alle 3 stelle di cui al Decreto Ministeriale n. 186/2017 nei territori comunali al di sotto dei 200 m. s.l.m.

Più nello specifico, possiamo leggere sulla legge:

7bis. Il perdurare dei superamenti nell’area di superamento “Piana Lucchese”, in particolare presso la  stazione di LU-Capannori, rende necessario prevedere misure idonee ad assicurare l’ottemperanza a quanto  stabilito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea il 10 novembre 2020 in riferimento alla causa (C-644/18), prevedendo, laddove non rappresentino l’unico sistema di riscaldamento, limitazioni all’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse, ivi incluso il divieto di utilizzo, con una classe di prestazione emissiva inferiore a “3 stelle”, ai sensi del regolamento adottato con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare 7 novembre 2017 n.186 (Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibile solide).

In pratica tutte le utenze ricadenti nei comuni sopra citati, le quali utilizzino come fonte di generazione impianti a biomassa di classe inferiore alle “3 stelle”, non potranno più farne uso. Ci teniamo a sottolineare che si parla comunque di sistemi di integrazione ad impianti principali e non appunto di “unico impianto di generazione”. Il loro non più utilizzo, viene incentivato con contributi economici, erogati dalla stessa regione, finalizzati alla sostituzione di detti impianti con altri dotati di caratteristiche di emissioni inquinanti migliori: caldaie a gas a condensazione o impianti a biomassa superiori alle “4 stelle”.