Decreto FGAS 2018

Non dovrebbe essere lontana la pubblicazione del nuovo decreto FGAS che attua il Regolamento (UE) n.517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra, nel titolo abbiamo scritto FGAS 2018: speriamo di non sbagliarci, visto che ormai sono anni che se ne parla.

Il decreto, che abroga il DPR 43/2012, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri a primavera, da lì il Consiglio di Stato aveva 60 giorni per formulare i pareri e passare il testo alla Presidenza del Consiglio per poi passare alla Firma e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma a giugno tutto si è bloccato; il Consiglio di Stato ha sospeso l’emissione del parere evidenziando una lunga serie di argomenti a cui apporre correzioni o chiarimenti.

Nella sezione del Consiglio di Stato del 24 maggio sono diverse le richieste di approfondimento, principalmente si invita con massima sollecitudine dell’emanazione del decreto sanzioni, cercando di evitare l’enorme ritardo delle precedenti norme evitando di vanificare l’operato del nuovo decreto.

Il Consiglio di Stato risponde al ministro con una serie di richieste, vediamo solo le più rilevanti.

Richiede un approfondimento sugli aspetti relativi agli oneri che lo schema accolla alle imprese e ai cittadini, richiedendo un maggior dettaglio dell’analisi minor oneri per gli attuali obblighi a fronte di costi derivanti dall’istituzione della banca dati dei gas fluorurati e apparecchiature.

Si richiede inoltre di introdurre, o comunque di valutare, un sistema di monitoraggio delle modalità di attuazione del  Regolamento europeo negli stati membri e l’eventuale opportunità di un aggiornamento nel tempo in relazione all’esigenza di assicurare una condizione paritaria, rispetto agli altri stati, alle imprese e ai privati italiani operanti nel settore.

Il cuore centrale del decreto sarà l’istituzione della banca dati, alla quale potranno accedere gli operatori per verificare le informazioni relative alle proprie apparecchiature, l’ISPRA potrà accedere, per quanto di propria competenza, alla banca dati. Il consiglio chiede pertanto di chiarire i criteri e le modalità di accesso alla banca dati, dato che questa è comunque destina a raccogliere un ingente quantità di informazioni relativi a imprese e persone fisiche, chiede inoltre di specificare quale sia il soggetto competente ad estendere l’efficacia dei certificati rilasciati ai sensi del regolamento (CE) 303/2008.

La corposa richiesta di integrazioni lasciava intendere un ingente ritardo nella pubblicazione del decreto, ma ad Agosto sono prontamente arrivate le risposte alle richieste da parte del Ministero al Consiglio di Stato che a inizio settembre ha espresso parere conclusivo favorevole.

I passaggi ora necessari sono la trasmissione del nuovo DPR al Consiglio dei Ministri per l’approvazione e la firma del Presidente della Repubblica per la definitiva emanazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, pertanto, a parere dello scrivente, i tempi di pubblicazione saranno veramente brevi.