Approvata la proposta di Direttiva Case Green

La Direttiva Case Green del Parlamento Europeo è un importante documento legislativo che ha lo scopo di promuovere la sostenibilità degli edifici in tutta l'Unione Europea. Il 14 marzo è stato approvato un documento che fa parte di un iter non ancora giunto al termine, ma che delinea in maniera tangibile la direzione intrapresa: saranno introdotte una serie di regole e standard per l'edilizia, allo scopo di ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l'efficienza energetica.

La direttiva stabilisce i requisiti che devono essere rispettati da tutti gli edifici nuovi e ristrutturati nell'UE che sono responsabili di una grande percentuale delle emissioni di gas ad effetto serra. Questi requisiti includono l'uso di materiali a basso impatto ambientale, l'adozione di tecnologie innovative per la produzione e l'utilizzo di energia rinnovabile, e l'adozione di pratiche di gestione sostenibile delle risorse.

Nel corposo testo di oltre 100 pagine si rafforzano gli obiettivi dell’accordo di Parigi spingendo verso una riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 con misure normative, finanziarie e di sostegno concrete per i prossimi anni, con il fine di arrivare ad ottenere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.

Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché siano fissati requisiti minimi di prestazione energetica e obblighi di ristrutturazione per tutti gli elementi edilizi che hanno un impatto significativo sulla prestazione energetica (con eccezioni solo su edifici storici vincolati o protetti).

Dal 2026, gli stati membri provvedono affinché gli edifici pubblici di nuova costruzione siano a emissioni zero, dal 2028 la richiesta è estesa a tutti gli edifici. Inoltre dal 2027, l’attestato di prestazione energetica dovrà riportare il calcolo del GWP effettuato sul ciclo di vita dell’edificio.

Sugli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni importanti la prestazione energetica richiesta sarà praticamente la stessa dei nuovi edifici ed in questi edifici sarà eliminata l’autorizzazione all’utilizzo di combustibili fossili. In particolare gli immobili dovranno rispettare le norme minime di prestazione energetica a partire dagli edifici con le prestazioni peggiori, in ambito residenziale le unità immobiliari dovranno conseguire:
•    dal 1º gennaio 2030, almeno la classe di prestazione energetica E; e
•    dal 1º gennaio 2033, almeno la classe di prestazione energetica D.
limiti che saranno ristabiliti al 2040 e al 2050 per ottenere classi di prestazioni energetiche superiori.

Per ottenere questi obiettivi sarà garantita l’informazione, assistenza amministrativa e servizi integrati di ristrutturazione attraverso sportelli unici, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili e alle persone che vivono in alloggi di edilizia popolare.

La direttiva tratta anche la questione degli incentivi, stabilendo che non si potranno più incentivare l'installazione delle caldaie a combustibili fossili a partire dal gennaio 2024.

In generale la lettura del testo normativo sembra tratti argomenti futuristici ed irreali, ma sicuramente diventeranno cogenti nel giro di pochi anni.